Mi ami? Magari...

Un semplice sfogo creativo...

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    Leggila mentre ascolti questa canzone.





    Ciao...
    Si, non sapevo come cominciare a raccontare questa, ehm, non so cosa, e sicuramente ti imbarazzerà leggerla. Ma andiamo avanti lo stesso. Cosa sia questa lettera, storia, testo banale, cavolata, pezzo di carta dove sono scarabocchiate parolette senza senso lo faccio giudicare a te. Sto soltanto qui a scriverti, ascoltando Renato Zero. Te lo consiglio, sai? A volte aiuta davvero ascoltare qualcosa di suo.
    Proprio adesso, per esempio, sto ascoltando "Magari". Ma non penso importi adesso. Ti stavo scrivendo una cosa, e penso che sia molto importante... Almeno per me, questo è certo. Ma spero lo sia anche per te.
    Da quanto tempo ci conosciamo, io e te? Forse due, tre anni? Mah, certo che passa subito il tempo. Sembra ieri il giorno in cui ti vidi. Era un posto, in mezzo a tante persone, e tu sorridevi ai tuoi amici.

    Certo, è passato comunque del tempo. Ci sono amicizie che se ne sono andate, altre, invece, che sono rimaste. Amici perduti, amici ritrovati. Ma, alla fine, io e te ci siamo ancora. Insomma, siamo ancora insieme, no?
    Abbiamo lottato, abbiamo sofferto, abbiamo sorriso, ricevuto batoste, ci siamo scambiati un tenero bacio. Abbiamo costruito, nonostante le macerie e la polvere che ci era intorno.

    Questa canzone si fa sempre più triste, e che cavolo. Già adesso avrai capito che mi sto asciugando una lacrima. Lo so, è ormai scontato che lo facessi, mi conosci abbastanza bene da capirlo.
    Mascalzone...

    Di una cosa sono sicura, però: ti ho stupito con questa lettera.
    Ascoltandola devo dire che ha proprio ragione quell'uomo. "Magari toccasse a me, prendermi cura dei giorni tuoi"... Ho esperienza e capacità.
    Si, lo ammetto. Ti scrivo perché, altrimenti, queste parole resterebbero solo nella mia testa.
    Perché, in verità, non ho il coraggio di guardarti negli occhi, e dirti quello che provo. Non ne ho proprio di questo coraggio. Ma ti scrivo, perché altrimenti, se non lo facessi, impazzirei. Agonizzerei in questo cumulo di parole, di pensieri, di sentimenti che mi attanagliano.

    Tante volte mi chiedo se fosse il caso che ti dicessi o no "ti amo". Sono due semplici paroline, ma hanno un senso straordinario. Hanno il potere di cambiare, hanno il potere di costruire.
    E hanno il potere di distruggere.
    E io penso che, a causa di questo sentimento, il mio corpo stia andando in frantumi man mano che cerco di avvicinarmi a te... Ma tu continui a scansarti.
    Un bacio. Un altro, e un altro bacio ancora. Ma che cos'è un bacio se non un semplice contatto tra labbra? Dovrebbe essere la ciliegina sulla torta dell'amore, e invece...
    Cosa siamo noi? Due buoni amici che si danno un bacio ogni tanto?

    Ecco. L'ho detto, cavolo.

    Basta con i sentimentalismi. Anche perché non cambierebbe niente se ti dicessi "non evitare di amare per paura di soffrire" e tutte quelle altre cavolate che scrivono le persone, facendo finta di essere dei poeti provetti.
    Queste parole dovrei sbattertele in faccia.
    Ma lo faccio qui.
    Su questo foglio.

    Ma adesso vorrei chiederti solo una cosa: sei abbastanza forte da mettere da parte l'orgoglio, prendere quel maledetto cellulare e digitare il mio numero, per poi alcoltarmi mentre piango?
    Lo sai che io ci sono e ci sarò sempre. Sono pronta ad aspettarti, ad ascoltare i tuoi silenzi. A prendere la tua mano e dirti ancora di si, sono pronta a lottare ancora per te e per tenere vivi questi sentimenti che provo per te. I quali per te, forse, sembrerebbero banali. Forse, per te, non sono niente. E ancora mi accorgo di quanto poco sappiamo, di entrambi.
    Io non chiedo niente in cambio.
    Solo una cosa ti chiedo... Ho bisogno di saperlo.
     
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